Lettera a Regione Lombardia e Trenord: Andamento servizio ferroviario regionale

Egr. Presidente Maroni,

Egr. Assessore Sorte,

Egr. AD Farisé,
 
i fatti di queste settimane denunciano un tasso di soppressioni dei treni mai visti prima nella storia di Trenord, tranne che a dicembre 2012 quando il sistema collassò.
 
Desideriamo esprimere chiaramente il nostro sconcerto rispetto ad una gestione del servizio pessima e chiedere chiarimenti rispetto alle notizie trapelate in questi giorni tra i viaggiatori e il personale dell’eventualità di una chiusura programmata di intere linee voluta dall’azienda per l’incapacità di far fronte alla situazione di caldo.
Ci chiediamo se sia veramente l’afa il problema di un’azienda che opera in Lombardia (le cui estati sono note ai più essere torride) o forse più un affanno, dovuto a una continua rincorsa di problemi mai risolti. 
 
Le soppressioni di queste settimane avvengono a nostro avviso a seguito di una serie inaccettabile di disservizi – in progressivo e costante peggioramento – che ricordano ai più la débâcle di dicembre 2012, tristemente famosa per essere stata una delle peggiori pagine della storia di Trenord, con la differenza che la crisi acuta di tale periodo era stata innescata dalla congiuntura di eventi tecnici e politici mentre oggi è figlia di una gestione dell’azienda dai discutibili risultati.  
 
Le attuali difficoltà di un giugno senza pari per disservizi e cancellazioni nascono a parere di chi viaggia tutti i giorni da due problemi strutturali non risolti e forse mai affrontati fuori da pezze messe in emergenza.
– Il primo è l’indisponibilità dei treni per evidente inadeguata e insufficiente manutenzione. La motivazione sempre invocata dell’età vetusta del materiale rotabile è inconsistente. Ben venga il materiale nuovo, e su questo invitiamo Regione Lombardia a non sospendere gli sforzi fatti in anni recenti in investimento sul materiale rotabile, ma il materiale moderno richiede ancora più manutenzione del materiale vecchio a causa della maggiore complessità tecnologica e impiantistica. Ne è una prova il numero di soppressioni registrate su linee gestite con materiali appena acquistati da Regione, treni delle serie più recenti che girano con l’aria condizionata guasta o che perdono acqua di condensa sui sedili o che girano con porte guaste per successivi giorni interi.
– Il secondo problema strutturale, addirittura più grave del precedente che viene usato per mascherarne la portata, è l’indisponibilità cronica di personale viaggiante che si fa immancabilmente evidente nei tradizionali periodi di vacanza, come i giorni di Natale 2016 o il primo gennaio 2017, con picchi di cancellazioni che non possono essere attribuite ai guasti e ad un’azienda sana. 
 
Così va a nostro avviso interpretato il repentino aumento di cancellazioni da giugno che coincide con la fine del calendario scolastico, o la paventata  chiusura di intere linee dalle prossime settimane o ancora, le richieste da parte di Trenord di ottenere di anno in anno intervalli sempre più ampi di riduzione del servizio a Natale e ad Agosto. Tutti provvedimenti comunque non sufficienti a coprire i turni con conseguente aumento delle cancellazioni, oltre che in palese controtendenza rispetto alle esigenze dei viaggiatori. Tale motivazione è testimoniata dalle spesso annunciate soppressioni dei convogli con diverse ore di anticipo e quindi non certo riconducibili a improvvisi guasti del materiale.
 
Chiediamo a Regione che si faccia garante del rispetto del Contratto di Servizio da parte dell’azienda che ha firmato a fronte di 450 milioni di Euro di denaro pubblico che ogni anno i cittadini impegnano per ottenere risultati sul servizio non paragonabili all’investimento fatto. 
 
Chiediamo a Trenord di rendere conto alla collettività dei due problemi strutturali sopra esposti, che vengano seriamente affrontati e non mascherati da una serie di spot autocelebrativi o trattati con inefficaci palliativi in emergenza messi in atto dalle tanto decantate task force, tutto pur di non affrontare i problemi alla radice nell’ottica di minimizzare i costi per massimizzare la remunerazione dell’azienda.
 
Chiediamo un’azienda (che non necessariamente si debba chiamare Trenord…) che si dimostri adeguata a gestire il contratto di servizio più virtuoso e remunerativo d’Italia e che sappia vincere la partita con i giocatori a disposizione senza scaricare continuamente su altri le proprie responsabilità.
 
Alla politica tutta e soprattutto al Governo Regionale chiediamo innanzitutto attenzione a questo tema e consapevolezza del valore e dell’indispensabilità che un Servizio Ferroviario efficiente ha per la nostra regione, e che non si sottragga al suo compito di governance dato dal ruolo di titolare dei servizi ferroviari, della rappresentanza degli interessi del territorio e dalla posizione di forza di chi remunera il servizio e lo ha sempre puntualmente finanziato e può e deve chiamare politicamente i responsabili di tale situazione a rispondere del loro operato.
Si allega riassunto della situazione particolare della linea ferroviaria Como-Lecco.
Cordiali saluti,
Comitato Pendolari Como-Lecco

Facciamo solo una breve carrellata di ciò che è successo al cambio orario del 12 giugno 2017.

All’incontro del tavolo tecnico ristretto del 05.06.2017 in Regione Lombardia, è stato annunciato l’inserimento di due treni “nuovi” ATR 115 e ATR 125 a partire dal 12.06.2017.

Il 12.06.2017 sono circolate la mattina ancora vecchie 668 lasciando il posto al pomeriggio ai “nuovi” ATR 115 e ATR 125. Ci siamo illusi per un giorno che pian pianino le vecchie 668 sarebbero state completamente sostituite e che la situazione sarebbe migliorata.

E invece no ….. in particolare da quel momento ad oggi rileviamo che le 668 hanno continuato a circolare a singhiozzo fino al 19 giugno lasciando il posto ai nuovi treni solo all’incirca il 20 giugno, sperando che vengano lasciati definitivamente.

SITUAZIONE MESE DI GIUGNO 2017

  • 26 SOPPRESSIONI TOTALI per vari motivi:
  • problemi legati a Rfi come ad esempio il 19 giugno dove sono stati soppressi 9 treni in una giornata per un inconveniente tecnico nella stazione di Cantu’ oppure problemi ai passaggi a livello che si verificano spesso il lunedì o dopo un giorno festivo;
  • guasti al materiale rotabile;
  • 8 SOPPRESSIONI PARZIALI: ad es. è stata sospesa la circolazione tra Como San Giovanni e Albate Camerlata il 28 giugno causa maltempo;
  • ALMENO 45 CORSE IN RITARDO

Ad una lettera di richiesta di spiegazione, indirizzata all’AD di Trenord Farisé in merito ai forti disagi subìti i giorni 14 e 19 giugno ci è stato risposto che la puntualità è buona e quindi di fatto implicitamente ci dice che siamo noi che ci lamentiamo troppo e che va tutto bene. La vera realtà a cui siamo sottoposti è che, in barba alle belle statistiche che ci vengono proposte, la statistica vera è che la percentuale di giorni dove NON capita nulla è bassissima. A partire dal 12 giugno, giorno dal quale Trenord ci aveva promesso che sarebbero arrivati i nuovi treni, grazie ai quali i disagi sarebbero stati drasticamente ridotti: l’unico giorno in cui non è successo nulla (quindi zero ritardi superiori ai 15min e zero soppressioni) a nessun treno sono stati il 12, 23, 24, 26 e 27 giugno. In pratica su 15 giorni (sabati compresi) solo per 5 giorni il servizio è stato erogato totalmente senza problemi, che quindi è una percentuale del 30% ben distante dagli idilliaci valori snocciolati dalla Farisé di puntualità dell’80%..

Questo significa che nel 66% dei casi ci sono stati dei viaggiatori che hanno subito disagi, in alcuni casi molto forti (ci sono state soppressioni e ritardi anche di 100 minuti!).